La manifestazione d’esordio della Cardiopatia ischemica può esser direttamente l’infarto miocardico acuto; in questa condizione l’interventistica coronarica gioca un ruolo fondamentale, riducendo in maniera considerevole la mortalità. Le manifestazioni acute sono note come sindromi coronariche acute e son secondarie alla destabilizzazione della placca che tende ad occludersi. Possono esser precedute da una sintomatologia prodromica nelle ore o nei giorni precedenti, ma è tutt’altro che raro che esordiscano con morte improvvisa. Il sintomo può essere quello classico dell’oppressione retrosternale magari irradiata al braccio ma la sede può esser atipica. Nei pazienti con diabete il sintomo classico può esser completamente sostituito dalla dispnea. Nelle sindromi coronariche acute il fattore tempo è elemento cruciale.
Le manifestazioni croniche sono note con il nome di angina da sforzo in cui la placca, di tipo stabile, manifesta la sua presenza non facendo passare una quantità di sangue sufficiente a soddisfare le necessità del muscolo cardiaco (discrepanza). Il sintomo chiamato angina è generalmente un oppressione retrosternale spesso irradiata al braccio che compare con lo sforzo o le emozioni e si risolve rapidamente nel giro di pochi minuti con il riposo. La cardiopatia ischemica ha anche una maniera di presentazione asintomatica in cui la diagnosi viene effettuata attraverso le sole alterazioni elettrocardiografiche (ischemia silente) che è più tipica dei diabetici. Il percorso diagnostico e terapeutico dell’angina stabile è di tipo elettivo.